Stasera non pubblico una ricetta, racconto un giorno molto felice.
giovedì 25 dicembre 2014
giovedì 18 dicembre 2014
Zuppa di ceci e castagne
I giorni dell’Avvento …
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martedì 25 novembre 2014
Ciambella lievitata base
E’ inutile che me la racconti,
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domenica 9 novembre 2014
Pane veloce con farina di segale
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martedì 4 novembre 2014
Minestra di ortiche
La ricetta della minestra di ortiche è di Roberta. Roberta è una signora affabile, discreta e gentile, di aspetto giovanissimo, con un sorriso contagioso, la incontri una volta e ti sembra di averla sempre conosciuta. Conosce tantissime cose, sulle erbe spontanee, sulle erbe medicinali, sulla raccolta, il loro uso, risponde con pazienza ad ogni domanda e ti accompagna in questo mondo con semplicità, leggerezza e con grande competenza. Domenica mattina, ad un breve corso sulle erbe spontanee, ha parlato a lungo delle benefiche proprietà dell’ortica e dei suoi vari usi. E' una pianta ricca di potassio, fosforo, calcio e ferro, la sua ricchezza di oligoelementi la rende una pianta dalle proprietà remineralizzanti, adatta ad essere consumata da coloro che soffrono di artrite e malattie di tipo reumatico. Studi recenti hanno confermato proprietà antitumorali e antidiabetiche. E', inoltre, considerata un toccasana per le donne che vanno incontro alla menopausa e ad una conseguente riduzione delle massa ossea, dovuta a perdita di calcio. L'ortica è infatti una tra le possibili fonti vegetali, oltre a semi di sesamo, mandorle e broccoli. Ti regalo un consiglio di Roberta: tutto ciò che puoi fare con gli spinaci, lo puoi replicare con l’ortica!
Ingredienti abbondanti per 2 persone
Ortica g 80
Salvia 4/5 foglie
Aglio 1 spicchio
Acqua 1 litro
Sale
Farina di mais 4 cucchiai rasi
Metti nell' acqua, a freddo, le foglie
di ortica, la salvia, lo spicchio di aglio ed un pizzico di sale,calcola 10
minuti di ebollizione. Allontana dal fuoco e frulla il tutto con un mixer ad
immersione(se non lo gradisci, togli lo spicchio di aglio). Rimetti sul fuoco, aggiungi, sempre mescolando con una frusta, 4 cucchiai di farina di mais e cuoci per altri 10/15 minuti. Aggiusta di
sale, versa un giro d'olio, anche profumato al peperoncino, e servi fumante. A me è piaciuta accompagnata da castagne, anzi caldarroste.
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venerdì 31 ottobre 2014
Biscotti con riso soffiato
Buongiorno mondo, facciamo colazione?
Fai colazione con me? Latte e biscotti ? Allora, per me, latte di
nocciole, e per te?
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martedì 28 ottobre 2014
Saór di pesce
Non credo di andare lontano dal vero se
affermo che, come poche altre al mondo, questa preparazione porta alla mente un luogo con fulminea rapidità. Senza ombra di dubbio il saór evoca Venezia. Il Veneto, la mia
regione. Ricetta antica, semplice e perfetta, rimasta uguale fin dal tempo in
cui sfamava i pescatori che rimanevano in mare a lungo. La cucina moderna ha
potuto sbizzarrirsi poco, tolte le umili sarde, ha dato via libera a gamberi e
scampi, ma pur sempre sotto una abbondante coltre di cipolle. L’inserimento di
uva sultanina ingentilisce il sapore, il pinolo è aggiunta recente e, per il
mio gusto, irrilevante. Insomma pesce e cipolla, in buona sostanza, che, per essere gustati appieno, richiedono almeno un giorno di riposo. Questa è la ricetta della mia mamma, che ho preparato sotto la sua supervisione, di mio ci ho messo la scelta del pesce: zanchetta, altrimenti detta paciarata, pesciolino locale, cosiddetto povero, somigliante alla sogliola nella forma e nella delicatezza delle carni. Una scelta che son contenta di aver fatto perché così ho avuto modo di assaggiare un pesce a me sconosciuto, ma che non ripeterò. La zanchetta è un pesce che si mangia esclusivamente fritto, è troppo piccolo e troppo piatto per fare filetti. La spina è robusta e, in questa preparazione, è praticamente impossibile pulire bene il pesce nel piatto da cotto, ne consegue che ci si toglie continuamente spine dalla bocca, no, non fa per me, preferisco le alici, senza dubbio!
La proporzione è sempre 1 a 2.
1 chilo di pesce
2 chili di cipolle, preferibilmente bianche
uvetta a piacere.
Serviranno poi:
poca farina
una generosa quantità di olio per friggere
un cucchiaio di aceto di vino bianco
acqua
sale
Comincia con l'affettare finemente le cipolle, finemente, non al velo. Scalda due cucchiai d'olio in una capace pentola bassa, versa in un sol colpo le cipolle, mescola, versa il cucchiaio d'aceto, lascia sfumare e copri con acqua, non proprio a filo, meglio poco meno. Ora metti il coperchio e lascia stufare a fuoco basso per mezz'ora, però sorveglia la cottura, le cipolle dovranno essere soffici, non sfatte. Pulisci il pesce, se scegli sarde le dovrai squamare, eviscerare e diliscare, se scampi o gamberi, dovrai togliere carapace, teste e filo dell'intestino. Lava rapidamente sotto l'acqua e poi asciuga delicatamente. Infarina leggermente, scuoti per togliere l'eccesso, friggi in olio caldo per il tempo della doratura leggera, appena accennata, poi poni su carta assorbente, non senza aver spolverizzato di sale. In una teglia, che si possa portare in tavola, fai uno strato di cipolle, qualche chicco di uvetta lavata, uno strato di pesce, poi ripeti fino a finire gli ingredienti, concludendo con le cipolle e l'uvetta. Chiudi con pellicola e poni in frigo per almeno ventiquattro ore. Consuma a temperatura ambiente.
Foto di Valentina
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venerdì 24 ottobre 2014
Biscotti ai fiocchi d'avena
Complice una giornata dal clima decisamente autunnale, decido di preparare dei biscotti per finire almeno uno dei numerosi pacchi aperti di cereali, un biscotto semplice. Ma quanto mi piacciono i biscotti! Forse è il primo dolce per tutti, si comincia con una preparazione poco impegnativa, poi, mano a mano, si alza il livello, ci si mette alla prova affrontando difficoltà maggiori. Certo, è più facile se si può contare su suggerimenti, su piccoli aiuti, o magari illuminanti sequenze fotografiche. Ed è proprio quello che troverai nella collana Love Bakery! Si tratta di un'opera composta da 40 fascicoli, che trovi in edicola a scadenza bisettimanale, corredati da utensili e gadget utili per la realizzazione delle ricette proposte. Vi troverai sia ricette dolci che salate, una sezione dedicata al pane, tutto spiegato in modo chiaro e preciso. Se le preparazioni da forno sono la tua passione, ecco un ottimo motivo per consultare questa guida ben fatta e divertente e poi, chi può dirlo? magari il prossimo concorrente di Bake Off potresti essere tu :) intanto cominciamo da un biscotto!
Ingredienti
Farina di farro g 150
Fiocchi di avena g 50
Zucchero integrale g 50
Olio di oliva delicato g 50
Latte di nocciole (o mandorle o soia o riso) g 50
Lievito per dolci 1 cucchiaino
Unisci olio e latte e sbatti con una forchetta per amalgamarli, fai la
classica fontana con gli ingredienti restanti e versa al centro l’emulsione. Impasta
rapidamente e forma una palla che farai riposare in frigo per almeno mezz’ora.
Infarina la spianatoia, stendi l’impasto ad uno spessore di pochi millimetri,
ricava le forme che preferisci con un taglia biscotti e ponile su di una teglia
ricoperta di carta forno leggermente distanziate tra loro. Inforna a metà
altezza, modalità statico a 180° per 10/12 minuti.
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giovedì 16 ottobre 2014
L' insalata di Antonella
Una delle prime ricette descritte in
questo blog, una delle ricette che amo di più, perché legate ad una persona, è
l’insalata di Beniamino, che è il marito della mia sorellina più piccola,
Antonella. Mi piace tanto quando una preparazione mi ricorda qualcuno, quando
un cibo mi porta alla mente un viso … so che sarà così ogni volta che preparerò
ancora questa insalata. Antonella è una bravissima cuoca, senza timori, cambia
le pietanze in corsa, si adatta a ciò che ha. Mi raccontava che la sua
intenzione era di preparare una insalata fredda, poi invece ha sentito il
desiderio di un cibo caldo ed ha seguito la fantasia. A farla breve, me l’ha
descritta così bene che, mentre mi spiegava come l’ha preparata, avrei voluto
avere gli ingredienti a portata di mano per provarla subito! Un po amara, un po
dolce, leggermente croccante, gustosa, veloce. Appena ieri me la descriveva ed
oggi, reperiti gli ingredienti, l’abbiamo gustata: deliziosa! Brava Antonella!
Ingredienti per 4 persone
Insalata scarola 1 cespo grande
*Peperoni 2 non troppo grandi ( rosso e giallo )
Uvetta secca 1 manciata
Olio d'oliva
Sale, pepe
Lava bene l'uvetta, poi mettila in una ciotola ricoperta d'acqua a reidratarsi. Pulisci la scarola, rompi con le mani o taglia a pezzi non troppo piccoli e lavala molto bene. Taglia i peperoni a striscioline sottili, l'ideale è una mandolina. Scalda una padella, versa un cucchiaio d'olio. Strizza l'insalata e versa nella padella, seguita dai peperoni. Cuoci a fuoco vivo per 5/6 minuti, l'insalata dovrà appassire, ma le parti di costa devono rimanere croccanti. Aggiungi l'uvetta, un pizzico di sale, del pepe macinato al momento e servi subito. *La varietà di peperoni più adatta per questo piatto è la Corno di bue che, dopo una estate davvero poco clemente qui al nord per l'agricoltura, in questo periodo ancora si raccoglie.
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mercoledì 15 ottobre 2014
Pane semintegrale e semi di girasole
Il mio lavoro estivo termina con la
fine di settembre;
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domenica 5 ottobre 2014
Torta salata
Ti ho già parlato, vero, di Lorella?
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lunedì 22 settembre 2014
Pane al pomodoro
Riprendere con le ricette, riprendere col blog, riprendere le abitudini... faccio un po fatica, so che mi riprenderò, è solo questione di tempo, per ora il blog sarà un diario, ci sono ricette che non voglio dimenticare, ci sono amici che non voglio allontanare. Le ricette basta scriverle, con gli amici bisogna farsi vivi, esserci. Ecco, ci sono. Così, acciaccata, ma ci sono.
Ispirazione dal libro " Come si fa il pane" di Emmanuel Hadjiandreu
Farina 0 g 400
Farina di farro integrale g 110
Sale g 10
Santoreggia fresca 1 cucchiaio
Semi di papavero 1 cucchiaio
Acqua g 330
Salsa di pomodoro g 40
Lievito madre g 65
Olio evo 2 cucchiai
Trita la santoreggia e versa in una
ciotola piccola. Pesa le farine
ed il sale, mescola ai semi di papavero ed alla santoreggia. In una ciotola più grande sciogli il lievito con l’acqua, unisci la salsa di pomodoro e l’olio ed emulsiona bene il tutto. Ora aggiungi gli ingredienti secchi della ciotola piccola e amalgama sommariamente. Copri e fai riposare 10 minuti. Passato il tempo, fai un giro di “pieghe in ciotola”, cioè prendi un lembo di impasto dal bordo, tiralo e portalo al centro, premi e prosegui fino a fare tutto il giro, poi copri e ripeti per altre 3 volte a distanza di 10 minuti. Dopo l’ultimo giro di pieghe lascia riposare coperto per 1 ora. Forma, su una superficie leggermente infarinata, dei filoni che porrai a lievitare in un cestino foderato con un canovaccio ben infarinato fino al raddoppio. Inforna a 230°, modalità statico per 10 minuti, poi abbassa a 200° e cuoci per altri 30 minuti o fino a che, bussando sul fondo del pane, non sentirai un suono vuoto.
ed il sale, mescola ai semi di papavero ed alla santoreggia. In una ciotola più grande sciogli il lievito con l’acqua, unisci la salsa di pomodoro e l’olio ed emulsiona bene il tutto. Ora aggiungi gli ingredienti secchi della ciotola piccola e amalgama sommariamente. Copri e fai riposare 10 minuti. Passato il tempo, fai un giro di “pieghe in ciotola”, cioè prendi un lembo di impasto dal bordo, tiralo e portalo al centro, premi e prosegui fino a fare tutto il giro, poi copri e ripeti per altre 3 volte a distanza di 10 minuti. Dopo l’ultimo giro di pieghe lascia riposare coperto per 1 ora. Forma, su una superficie leggermente infarinata, dei filoni che porrai a lievitare in un cestino foderato con un canovaccio ben infarinato fino al raddoppio. Inforna a 230°, modalità statico per 10 minuti, poi abbassa a 200° e cuoci per altri 30 minuti o fino a che, bussando sul fondo del pane, non sentirai un suono vuoto.
Porto questo pane alla raccolta n. #21 di Panissimo
ideata da Sandra, di Sono io Sandra e da Barbara di Bread & Companatico
che per settembre trovate da Sandra
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giovedì 11 settembre 2014
Crudo di gambero viola
Forse non è una ricetta visto che non dovrai cuocere niente, però è una gioia per gli occhi e per il palato. Si prepara velocemente, con pochi ingredienti ed il risultato è davvero appagante!
Ti serviranno, per ogni persona, di 80/100 g di gamberi, una fetta di avocado, 2 fragole, semi di papavero, ottimo olio d’oliva,un pizzico di sale. Ricava sottili fette dalle code di gambero, disponile nel piatto. Sbuccia l’avocado e taglia la polpa a dadini minuscoli, fai lo stesso con la metà delle fragole, poni in una ciotola, aggiungi il sale ed un giro d’olio. Al momento di servire, mescola la frutta e aggiungila ai gamberi. Decora con semi di papavero, una fragola disposta a ventaglio e condisci i gamberi con un filo d’olio. La qualità degli ingredienti determinerà la bontà del piatto, il pesce consumato crudo deve essere eccellente. In questo caso io ho usato gamberi viola di sicilia, olio delicato pugliese, fragole del trentino.
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Vieni a cena da me?
venerdì 27 giugno 2014
Ghiaccioli
Quando la vita è dolce, ringrazia e
festeggia.
E, quando la vita è amara, ringrazia e cresci.
~Shauna Niequist~
mercoledì 28 maggio 2014
Minestra di zucchine
Maggio è magnifico. Pieno di bellezza. Dai roseti in
fiore ai campi di grano che si accendono di rosso, dal verde che esplode in
ogni dove alla luce del giorno che sembra non finire … è magnifico, davvero!
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mercoledì 21 maggio 2014
Pane con farina "Ros di Aquileia"
La farina “Ros di Aquileia” è una farina eccezionale, ne ho parlato qui, quando, per la prima volta, ho provato ad usarla nel pane, lo so, è insolito, ma a me piace tanto mettere tutto ciò che posso nel pane!
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mercoledì 30 aprile 2014
La torta di Elisa
Amico. Dal dizionario italiano: Animato
da amicizia, benevolo. Ho scelto questa definizione tra tutte perché è quella
che più sento. Semplice, senza fronzoli, chiara e diretta. Benevolenza.
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sabato 19 aprile 2014
Biscotti " Uova di cioccolato"
Ode alla pace Pablo Neruda
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domenica 13 aprile 2014
La viola a modo mio
Mai come quest’anno sono stata affascinata
dalle violette, da questo fiorellino che annuncia la primavera. Primavera che
vorrei far durare all’infinito … ma non è possibile, purtroppo. L’estate è alle
porte, anzi, per chi, come me, vive e lavora in una località turistica, sa che
la primavera, non si riesce proprio a goderla, dura un soffio, quanto uno di
quei passaggi di nuvole tipici di questo periodo. Un momento splende il sole e
l’attimo dopo ti ritrovi a ritirare il bucato in fretta e furia causa
improvviso acquazzone! Già, perché questi mesi, marzo ed aprile, sono i mesi
delle burrasche, termine usato ora solo dalla
mia mamma, che io ho sentito fin da piccola e che descrive la variabilità estrema di questo periodo. Il tempo, inteso come meteo,
rimane assai ballerino, e non è affatto inconsueto avere nello stesso giorno
sbalzi di temperatura considerevoli. Ma non ci perdiamo d’animo! Prima che sia
troppo tardi, ed in effetti è tardi, ormai manca una sola settimana a Pasqua e non
me ne capacito, dov’è finito tutto il tempo che credevo di avere?!? Ok,ok, è
andato … ☺, e poi perché trovo che sia una alternativa alla più classica
colomba pasquale, così ti presento questo dolce, trovato in rete cercando, appunto,
ricette con le violette. L’originale richiede un aroma violetta che, in tutta
onestà, non ho avuto il (si, sempre lui!) tempo materiale di cercare, ed ho, molto semplicemente, omesso.
Fonte: La viola di Parma di Luca Ori.
Ingredienti 1° impasto
Farina manitoba g 240
Acqua g 60
Tuorli d'uovo g 100
Zucchero semolato g 90
Bacca di vaniglia 1
Burro in pomata g 110
Lievito madre g 90
Acqua g 20
Olio essenziale di limone g 1 (zest di 1 limone)
Aroma violetta g 1 (omesso)
Scalda i 60 g di acqua e sciogli lo zucchero fino ad ottenere uno sciroppo. A parte amalgama la buccia di limone e i semi di vaniglia al burro. Versa nella ciotola della impastatrice il lievito, la farina, la metà dei tuorli e lo sciroppo di zucchero, lavora a bassa velocità fino a che gli ingredienti siano ben incorporati ed il composto incordato. Ora unisci in sequenza l'acqua rimanente, il burro aromatizzato ed il resto dei tuorli, facendo attenzione a non inserire l'ingrediente successivo fino a che il precedente non sia ben assorbito. Poni in una ciotola imburrata che permetta il triplicare della massa, copri con pellicola e fai lievitare a 23°/24° per 14/15 ore.
Ingredienti 2° impasto
Tutto il primo impasto
Farina manitoba g 80
Burro in pomata g 30
Tuorli d'uovo g 30
Zucchero semolato g 20
Sale g 2,5
Coccolato bianco g 60
Burro di cacao g 10
Versa nella ciotola della planetaria il primo impasto e la farina e lavora fino a che sia ben assorbita e il tuo impasto liscio ed elastico. Ora unisci i tuorli, il burro e lo zucchero, concentrando la tua attenzione sulla incordatura che non deve mai essere perduta. Ora aggiungi il sale. La ricetta originale dice di unire il cioccolato ed il burro di cacao tritati, io li ho sciolti al microonde ed inseriti lentamente, ho preferito fare così per una più omogenea distribuzione. Una volta che il tuo impasto sarà pronto, trasferiscilo su uno spiano imburrato, dividi a metà, forma a palla, copri a campana e lascia riposare per 30 minuti. Passato il tempo, imburrati le mani, schiaccia le forme e, partendo dal centro, forma un buco che allargherai fino ad ottenere un anello di 22 cm di diametro e di 4 cm di altezza. Poni nei pirottini, copri e lascia lievitare a 23°/24° per 12 ore. Preriscalda il forno a 170° modalità statico. Spennella la superficie dei dolci con burro fuso e spolverizza di zucchero semolato, fora eventuali bolle con uno spiedino, inforna sul ripiano più basso del forno per 35'. Poni a raffreddare su di una gratella e completa il dolce decorando con violette glassate. La ricetta originale prevede una spennellatura all'uscita del forno con burro chiarificato e la decorazione con violette candite.
Foto di Valentina
Porto questo dolce da Barbara che ospita la raccolta" Panissimo"
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mercoledì 9 aprile 2014
Riso rosso e shiitake
Mettiamo che ho deciso di invitare a cena degli amici. Ti dico subito che, quando lo faccio, l’invito è entusiasta e spontaneo, sempre! Poi però mi assale il panico e ti assicuro che non esagero!! Comincia a rodermi il tarlo del: che faccio? che posso preparare? E mi succede sempre la stessa cosa. Elettroencefalogramma piatto. Idee zero. Tempo che passa inesorabile. Autostima in discesa costante. E una frase che si accende a mò di neon nella testa : machemidicevailcervello??!! Spesso, troppo spesso, finisco col rovinarmi il piacere dello stare insieme per l’ansia da prestazione. Cerco tra le ricette (sia benedetto il web e la generosità delle/dei foodblogger, ora e sempre) e la maggior parte delle volte la cosa si risolve bene, ma vorrei riuscire ad affrontare questo mio spauracchio e arginarlo, direi che è giunto il momento! Così ho deciso di inaugurare la rubrica Vieni a cena da me? dove intendo pubblicare piatti che mi potrebbero essere utili in caso di invito a pranzo/cena fatti sull’onda dell’entusiasmo. E la prima ricetta è un risotto, niente di complicato, poco diverso dal solito risotto ai funghi, carino da vedere e che è piaciuto molto!
Ingredienti per 4 persone
Riso thay rosso integrale bio g 320
Funghi shiitake g 500
Brodo vegetale
Prezzemolo, aglio, vino bianco
Senape in polvere
Monda il riso da eventuali corpi estranei, lava velocemente con acqua corrente e versa in una capace pentola con acqua in ebollizione, dalla ripresa del bollore cuoci per 30 minuti. Nel frattempo pulisci i funghi, scarta le parti troppo coriacee del gambo, le parti macchiate della calotta e affettali sottilmente. Scalda un cucchiaio d'olio in una padella, unisci uno spicchio d'aglio schiacciato con la buccia, versa i funghi tutti in una volta e copri col coperchio. Mi trovo bene a fare questa operazione perché permette di cuocere i funghi senza l'aggiunta di altro liquido che non sia il proprio e ne preserva il sapore. Se dopo circa 20 minuti c'è ancora troppo liquido, fai asciugare a padella scoperta, viceversa, se fossero asciutti e ancora troppo sodi aggiungi del vino bianco o del brodo vegetale in piccole quantità fino al raggiungimento del giusto grado di cottura. Regola di sale e pepe, sminuzza un cucchiaio di prezzemolo e uniscilo ai funghi. Scola il riso, versa nella padella con i funghi, aggiungi, se necessario, poco brodo vegetale e lascia sul fuoco ad insaporire per 7/8 minuti. L'aggiunta di una piccola spolverata di senape in polvere bilancia la dolcezza del riso ed esime dall'usare formaggio grattugiato, facendone un piatto gradito a chi segue una alimentazione priva di latticini.
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venerdì 4 aprile 2014
Focaccia al cocco
Un dolce per colazione, profumato e fragrante.
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lunedì 31 marzo 2014
giovedì 27 marzo 2014
Plum cake all'arancia
Il dolce di oggi è un plum cake. Niente di nuovo, dirai …
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